Per trovare la risposta a questa domanda, bisogna tornare indietro nel tempo. E, fare capolino all’epoca di Alexander Graham Bell: ideatore del primo telefono.
In quel periodo, l’inventore era preso anima e corpo dalla sua invenzione.
In realtà, lo era da tutta la vita, poiché sia la madre, sia la moglie erano affette da sordità. E il linguaggio aveva un ruolo assoluto nella sua vita.
Ahoy.
Alexander Graham Bell non aveva pensato a una forma di saluto standard. Ma durante i suoi esperimenti, usava il termine “Ahoy ahoy” con cui cercava di capire se ci fosse una persona dall’altra parte del filo.
C’è anche un’altra curiosità in questa storia, “Ahoy” era la parola usata per segnalare l’imbarco dei passeggeri in attesa di salire sulle navi.
Ed è qui che siamo pronti a dividerci.
Hello.
Entra in scena Thomas Edison, che nel 1877 suggerisce l’uso della parola “Hello”.
Negli Stati Uniti, questa parola piace e viene adottata nel 1899 dalle operatrici telefoniche, soprannominate “Hello girls”. Ed evidenzia come l’espressione sia diventata di uso comune.
Pronto.
Questo viaggio nella storia sta per giungere al termine. Siamo stati in Gran Bretagna, più precisamente in Scozia, poi negli Stati Uniti. Ora, si torna nel vecchio continente, nel nostro Bel Paese: l’Italia.
Qui da noi, l’operatore telefonico avvertiva il destinatario della chiamata pronunciando la parola “Pronto”. Una sorta di dichiarazione all’azione che stabiliva l’avvenuta connessione e l’inizio della conversazione.
Termina qui, il nostro viaggio all’interno delle invenzioni tecnologiche.
Ma prima di lasciarci, dicci la tua: come introduci l’inizio delle tue conversazioni telefoniche? Usi la parola “Pronto” oppure preferisci dire “Ciao”?